… ” Il vettore elettrico liberato, unitamente agli sviluppi tecnologici degli accumulatori mobili, potrà anche ospitare in maniera significativa, tra qualche anno, la più attesa e sostenibile forma di mobilità cittadina di medio-lungo raggio. Non è lontano il momento in cui i veicoli elettrici potranno essere considerati a tutti gli effetti dei Sistemi efficienti d’utenza (SEU) “mobili”. La regolazione, dopo la stagione dei progetti pilota, inizia a concepire strumenti ad hoc, per la parte di propria competenza, nel mondo della mobilità elettrica.
Alcuni ritengono che la via per la decarbonizzazione del comparto energia sia quella di operare un drastico taglio dei consumi anche elettrici, nonostante l’Italia abbia nella produzione interna di elettricità una percentuale di fonti rinnovabili ormai prossima al 50%. Non sappiamo quando il target a preminenza rinnovabile sarà conseguito, ma sappiamo che, in quel momento, se gli incrementi di consumo energetico saranno solo elettrici, avremo raggiunto una situazione che a molti suonerebbe paradossale: consumare elettricità per aiutare l’ambiente.” …
… ” Sempre più, in un contesto di questo tipo, la concorrenza si dovrebbe, invece, dispiegare su orizzonti di realizzazione pluriennale degli impianti di generazione, prevalentemente decarbonizzati, anziché di mera selezione dei medesimi in un confronto, ora per ora, “sterile” con quelli convenzionali a gas. Ecco la ratio che sta alla base delle azioni dell’Autorità: da un lato, studiare ed introdurre schemi per consentire la promozione di una concorrenza matura e lo sviluppo di nuove rinnovabili su orizzonti di medio termine, senza invocare ex novo incentivi che vanno, invece, indirizzati e limitati alle vere rinnovabili innovative o di frontiera e ai sistemi di accumulo elettrici; dall’altro, integrare le fonti rinnovabili nei mercati di breve termine dei servizi resi al gestore di rete, tesi a fornire risorse per la sicurezza del sistema nel suo complesso, come stiamo facendo con la riforma a più fasi del dispacciamento.
Oggi, in uno scenario fortemente caratterizzato dalla presenza di generazione da fonti rinnovabili aleatorie, è estremamente importante disporre di tali risorse, sino ad ora considerate non rilevanti, anche attraverso la loro aggregazione in unità virtuali. Grazie allo sviluppo tecnologico recente, con riferimento sia alle caratteristiche degli impianti di generazione sia ai sistemi di comunicazione che ne consentono il controllo, l’apertura del mercato dei servizi di dispacciamento a questi soggetti è un obiettivo possibile.” …
… ” Le reti elettriche italiane costituiscono, per l’integrità e la sicurezza del mercato elettrico, un vero patrimonio del Paese; da coltivare come future-proof se pensiamo alla velocità e alla profondità del mutamento di ruolo delle reti di distribuzione elettrica nel nuovo paradigma di settore.
Pregiudiziale per assecondare i modi futuri di trasmettere e distribuire elettricità è l’adeguatezza degli investimenti nelle reti. Se un cedimento si scorgeva, esso non era certo legato alla carenza di potenzialità, quanto piuttosto al modo di regolare e remunerare queste infrastrutture per dotarle di investimenti a “contenuto di futuro”. …
…”la riforma strutturale che risanerà la fatturazione dalle patologie riscontrate si incarna, per il settore elettrico, nel progetto di smart meter di seconda generazione (misuratori 2G), che ci conferma leader in Europa in merito. Abbiamo deciso di attendere l’esaurirsi della vita utile dei primi misuratori 1G per definire, nello scorso marzo, le specifiche funzionali dei nuovi misuratori.
A breve, in diversi comuni italiani, potranno progressivamente essere installati i misuratori 2G, senza apprezzabile aggravio tariffario per i clienti o rischi di doppio pagamento dei misuratori, introducendo però un salto prestazionale per la misura, la fatturazione e la consapevolezza dei propri consumi attraverso l’Energy Footprint, con effetti abilitanti su molte applicazioni di efficienza energetica, di consumo sostenibile e di domotica.” …
… ” Nel 2015 l’Autorità ha avviato le attività di regolazione e controllo nel settore del teleriscaldamento e del teleraffrescamento, dando attuazione al decreto legislativo n. 102 del 2014. L’anno in corso si configura, quindi, come il primo anno di decollo, con la definizione dei primi provvedimenti e il confronto con gli stakeholder sui prossimi orientamenti da perseguire.
Le prime attività si sono concentrate sulla mappatura e sull’analisi del comparto.
La raccolta di informazioni sui prezzi praticati all’utenza ha evidenziato la netta prevalenza di modalità per la determinazione e l’aggiornamento delle condizioni economiche di fornitura del servizio basate sul “costo evitato” ossia il costo che il cliente avrebbe sostenuto se avesse utilizzato una tecnologia alternativa. Un approccio che non riflette ancora i costi efficienti del servizio erogato e che presenta significativi margini di discrezionalità. Il lavoro dell’Autorità proseguirà con l’obiettivo di ricondurre – anche attraverso un’opera informativa sia nella fase pre-contrattuale sia in quella post-contrattuale – i prezzi ai costi efficienti per erogare il servizio, così come avviene per i clienti/utenti degli altri settori regolati dall’Autorità.
In questa direzione vanno anche i provvedimenti in corso di definizione in materia di misura, con riferimento agli obblighi legislativi di installazione di sistemi di misura e contabilizzazione individuale dei consumi. Anche in detto settore l’Autorità ritiene fondamentale la graduale diffusione di misuratori intelligenti, con particolare riferimento alla telelettura e alla telegestione dei contatori, per cui è prioritaria la definizione, oggi assente, del quadro normativo di riferimento.” …
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